Museo Lavazza, un caffè a Torino

Guida completa al museo della Lavazza di Torino

La coda agli ingressi del tornello per entrare al PalaAlpitour di Torino era molto lunga, avevamo ancora molto tempo a disposizione, da lì l’idea di prendere un caffè presso uno dei tanti corner Lavazza. Proprio in quel momento ci viene suggerito il binomio Lavazza Torino ci può regalare una buonissima opportunità: con i biglietti del torneo di tennis davano diritto all’ingresso al museo della Lavazza. Quale migliore occasione?

Direzione Museo della Lavazza

L’indomani di buon mattino ci siamo messi subito in marcia per raggiungere il Museo della Lavazza rispettando i tempi che si potevano allungare a causa della pandemia. I controlli del caso, una breve fila per il biglietto e via che si entra all’interno del museo del caffè. Una ragazza all’ingresso con un breve briefing ci permette di capire al meglio tutte le direttive per visitare il Museo Lavazza.

E’ evidente che nel momento in cui si entra in un museo di questo tipo, non siamo di fronte a qualcosa di tradizionale, bensì ad un vero e proprio viaggio nella storia del caffè, di un prodotto di eccellenza italiana.

Abbiamo scoperto presto sin dall’inizio della visita come sia profondo il legame del territorio, delle proprie radici con i valori della famiglia che da ben cinque generazioni innova e rilancia idee e prodotti sul mercato.

Casa Lavazza: inizio della visita

Le curiosità cominciano sin dall’inizio della nostra visita visto che in biglietteria riceviamo una tazzina. Quest’ultima appoggiata sugli schermi multimediali ci permetterà di accedere ai percorsi informativi multimediali che ci toglieranno molte curiosità durante il nostro viaggio nel mondo Lavazza.

museo della lavazza
Museo della Lavazza

La ricostruzione della prima bottega di Luigi Lavazza è il primo stop del nostro itinerario in Casa Lavazza. Fu proprio il capostipite della famiglia agli inizi del primo novecento ad avere l’idea: i primi sacchi di caffè per la torrefazione, le bilance ed una cassa un pochino rudimentale sono quel che serviva per dare inizio a questo bellissimo viaggio. L’aspetto che si evidenzia maggiormente di questa storia sono proprio la passione e l’amore per il caffè. Questi, fanno da filo conduttore per spingere anche noi visitatori nel curiosare e nello sperimentare.

Perché si chiama Lavazza?
Il nome è quello del suo fondatore, Luigi Lavazza, che alla fine dell’Ottocento comincia il percorso che lo porterà alla guida di un’azienda di successo: oggi Lavazza conta oltre 4mila dipendenti e nel 2017 i ricavi hanno superato i 2 miliardi di euro

Museo Lavazza: processo di produzione

II viaggio comincia in un luogo lontano: la piantagione. La pianta del caffè ha bisogno del clima giusto per crescere: ombra, calore, umidità ed un terreno ricco di sostanze nutritive, lievemente acido. La temperatura deve essere costante senza grandi sbalzi termici. Per questo le aree di coltivazione del caffè si concentrano maggiormente in Sud America, Africa e Asia,, specialmente attorno alla fascia equatoriale del pianeta (cintura tra il tropico del Cancro e quello del Capricorno). Qui la pianta del caffè cresce nel suo ambiente ideale, con temperatura annua media di 25°C.

caffe lavazza
caffe Lavazza

Viaggio dei chicchi di caffè tra persone e competenze

Sono le persone coinvolte in ogni fase del processo a rendere possibile ogni giorno la realizzazione di un prodotto di qualità. Con impegno, passione e competenza, Lavazza è ciascuna di queste persone.

Tutto comincia dalle loro mani, dalla loro terra, dalla loro passione, . Cura della pianta, coltivazione, preparazione del caffè verde: i coffe farmer sanno come ottenere un prodotto che soddisfi non soltanto gli standard internazionali, ma anche le caratteristiche organolettiche richieste da Lavazza.

Ogni anno, durante la raccolta, il caffè verde acquistato che ha seguito gli standard richiesti, viene posto in sacchi singoli dove ne viene indicata la provenienza.

Il caffè verde viene sottoposto a controlli secondo parametri di riferimento a livello internazionale. Lavazza ha stabilito ulteriori standard qualitativi che applica nei paesi di origine per scegliere e acquistare in materia prima. Questi standard, oltre a garantire un prodotto di qualità, consentono di mantenere costanti nel tempo le caratteristiche di ogni miscela.

Tecnica di Degustazione
Il team Lavazza utilizza il metodo alla brasiliana, , una degustazione che prevede da cinque a dieci assaggi di caffè di ciascuna origine , per valutarne la qualità. Il contenuto di ogni caffè viene macinato singolarmente. La tostatura molto leggera, aiuta ad individuare eventuali difetti.

Se la qualità del caffè rispetta gli standard si procede all’acquisto. Il caffè viene spedito dal produttore in Italia in sacchi da 60 Kg, big bags da 1 tonnellata, bulks da circa 21 tonnellate.

L’arrivo in Italia

Il deposito doganale è la prima tappa italiana del caffè. Lavazza preleva alcuni campioni di caffè verde per confermare la qualità del prodotto arrivato. All’interno dei laboratori, vengono verificati gli standard prima di procedere alle operazioni di importazione.

Solo se il caffè supera tutti i controlli, viene inviato ai diversi impianti produttivi. Flussi di aria compressa e letti vibranti rimuovono le impurità. La polvere viene eliminata per aspirazione. Il caffè è ora pronto per passare alla fase di stoccaggio.

Il caffè verde, rimosse le impurità viene inviato ai silos. Ciascuna origine viene stoccata in celle singole. Da questo momento sarà possibile miscelare le origini diverse per creare prodotti di tipo diverso.

Il ruolo dei Coffe Blender

Dopo aver valutato ciascuna le caratteristiche di ciascuna origine, i Lavazza Blender preparano le ricette delle miscele, assicurandosi che queste mantengano inalterate le proprie caratteristiche di gusto. Sono loro, inoltre, a creare nuovi prodotti da testare ed eventualmente ad immettere sul mercato.

Caffe Lavazza: le fasi di preparazione

La produzione ha inizio. La ricetta si ripete oramai da anni. Il processo automatizzato parte grazie all’ausilio dei tecnici che prelevano dai silos la giusta quantità per ciascuna miscela.

Esistono due metodi di tostatura: ad aria calda il cui risultato è uniforme, e a tamburo, che permette di ottenere un aroma più deciso. La temperatura del caffè viene poi abbassata velocemente con flussi di aria e acqua vaporizzata.

I parametri di torrefazione sono diversi per ciascuna miscela, tempo e temperatura creano un prodotto unico. Dopo la tostatura, dal caffè tostato vengono rimosse eventuali impurità come i residui di pergamino. Al termine del processo il prodotto viene immagazzinato nei silos di stoccaggio del caffè tostato, dove sarà prelevato per l’eventuale macinatura e per il confezionamento.

Il caffè destinato a essere confezionato in grani, è ora pronto. Il resto del caffè è inviato alla macinatura che viene effettuata da macchinari dotati da coppie di rulli rigati. I solchi dei rulli, la distanza e la velocità variano a seconda della miscela e del tipo di preparazione desiderata.

Durante la tostatura i chicchi rilasciano naturalmente anidride carbonica (CO2). Questo processo di rilascio di CO2 continua anche dopo il raffreddamento, L’anidride carbonica viene quindi eliminata per sostituzione, introducendo nei silos, un gas inerte, l’azoto. Il tempo di permanenza nei silos di degasaggio dipende dal tipo di confezionamento.

Una volta concluso il processo di degasaggio, il caffè è stabilizzato nelle sue proprietà organolettiche e fisiche. I coffe blender, in questa fase diventano determinanti perché hanno il ruolo di seguire tutti i vari processi di tostatura delle varie miscele. Lavorano i caffè originari delle diverse aree di coltivazione. Riconoscono le note aromatiche e le sfumature del gusto. Conoscono i segreti della miscelatura Lavazza e ne sono i depositari.

Lavazza Quality Controller

I Lavazza Quality Controller supervisionano l’intero processo produttivo, nel rispetto degli standard qualitativi dell’azienda. Effettuano controlli a campione su ogni singolo lotto, garantendo così l’eccellenza del caffè. I prodotti non conformi sono eliminati automaticamente dalla linea di produzione.

Come gli altri sono fondamentali, perché sviluppano e testano nuovi formati di packaging. La loro è una ricerca costante su forme, materiali e tendenze per definire al meglio strategie di marketing che anticipi e soddisfi i trend del mercato di riferimento. I canali di vendita, i metodi di preparazione, le esigenze del consumatore finale sono i principali fattori che andranno ad influenzare le scelte sul design del packaging.

Lavazza Torino: ultima tappa

L’ultima tappa del processo è l’invio del prodotto confezionato al magazzino automatizzato, che preleva i bancali di caffè e li prepara per la spedizione. Da lì inizia l’ultimo miglio che porterà i nostri prodotti ovunque, nel mondo.

Lavazza caffè
Lavazza caffè

Caffè Lavazza: Atelier

Storia Lavazza: Caballero e Carmencita

La prima parte della visita l’abbiamo terminata, dopo aver visto e curiosato a lungo cercando di carpire tutti i segreti dei chicchi di caffè è giunto il momento di salire le scale a spirale che ci porteranno al piano superiore. Qua entriamo proprio in un altro mondo. Veniamo immediatamente accolti da due giganti che ci hanno fatto compagnia nel nostro immaginario. Parliamo di Caballero e Carmencita protagonisti a lungo di una surreale telenovela.

Se hai più di 50 anni, i personaggi Caballero e Carmencita sono nomi molto conosciuti. Se invece appartieni ad una new generation, dovrai ricorrere a qualche strumento tecnologico, fare un breve salto indietro nel tempo, per la precisione nel 1957, dopo la nascita della prima TV, quando nel canale nazionale imperversava Carosello,

Lavazza Museo
Lavazza Museo: Caballero & Carmencita

Facendo un breve inciso, Carosello non era altro che una breve serie di filmati (spesso dei piccoli interventi comici, con tempi e ritmi tipici che si possono vedere a teatro) seguiti da messaggi pubblicitariLavazza fece il suo esordio in grande stile nel 1965 con Caballero e Carmencita, protagonisti di un’ironica e surreale telenovela.

Come potete immaginare Lavazza non è presente soltanto con Carmencita e Caballero, difficile non ricordare il più famoso dei tanti testimonial, Nino Manfredi (chi non ha mai detto nella vita “il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?” o “più lo mandi giù più ti tira su”?).

Se il buon Nino ci ha accompagnato negli anni 80, risulta difficile se non impossibile non ricordare i decenni di collaborazione con lo Studio Testa, pure lui torinese, ci sono le bellissime, da Sofia Loren a Carla Bruni, fino al San Pietro di Riccardo Garrone dove Laurenti e Bonolis ci hanno fatto divertire moltissimo con le loro gag in chiave “celeste”.

Museo Lavazza: Universo

Lavazza store: pausa caffè

Ci sediamo, sarebbe veramente giunto il momento di fare una pausa in caffetteria. Il nostro desiderio si realizza, scopriamo che il nostro viaggio non finisce qua, stiamo per arrivare quasi al termine, ma prima di congedarci dal Museo Lavazza a Torino, ci degustiamo un ottimo caffè che ci regala il giusto aroma lasciando un piacevole sapere alle nostre papille gustative.

L’alternativa che ci offriva il Caffe museo era comunque ottima, vediamo proprio accanto a noi, una coppia di ragazzi che mangia e commenta con entusiasmo delle patatine avvolte in polvere di caffè, di cui si sente un lontano e piacevole odore che va ad aggiungersi ad una bibita, a base di caffè e sciroppo di frutta.

lavazza macchina caffè
Lavazza macchina caffè

Il nostro viaggio in Casa Lavazza finisce qua. Una bellissima esperienza, ci siamo resi conto che non siamo di fronte ad un semplice museo aziendale, bensì parliamo di un mondo che abbiamo il piacere di “assaggiare e gustare” ogni giorno, piacere ottenuto grazie alla fatica ed all’impegno che viene profuso da migliaia di persone per realizzare un prodotto di qualità.

Lavazza Torino: dove si trova il museo?

Alla domanda dove si trova la fabbrica del caffè Lavazza, possiamo rispondervi che siamo nel cuore della città di Torino facilmente raggiungibile sia usando un proprio mezzo che salendo su una delle tante linee pubbliche.

Museo Lavazza Torino prezzi

Biglietto Intero (inclusa degustazione finale)10 Euro
Biglietto ridotto (under 26, over 65 e studenti)8 Euro
Scolaresche di scuola primaria e secondaria5 Euro

Ingresso gratuito per: possessori di Abbonamento Musei Regione Piemonte e Torino + Piemonte Card, bambini under 6, persone disabili con il loro accompagnatore, due insegnanti per scolaresca, un accompagnatore per ogni gruppo da 15 persone, guide turistiche, giornalisti iscritti all’ordine.

Pacchetto famiglia: il minorenne accompagnato dai genitori non paga.

Museo Lavazza Torino Orari

lunedì Chiuso
martedì Chiuso
mercoledì10–18
giovedì10–18
venerdì10–18
sabato10–18
domenica10–18
Orari per visitare il museo
Quanto dura la visita al Museo Lavazza?
Il giro dura circa un’ora. Si tenga conto che l’ultima visita parte 30 minuti prima delle 18.00.

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