Contributo Sbarco a Capri raddoppia

Come funziona la tassa di sbarco a Capri che raddoppia nel 2024. Da quando e quanto si pagherà

Contributo sbarco arriva la stangata. Nel contesto delle politiche volte a regolamentare il flusso di visitatori e a promuovere un turismo sostenibile, diverse località italiane hanno adottato misure specifiche. Tra queste, Capri si distingue per un significativo aumento della tassa di sbarco, previsto per il 2024.

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Cosa sapere sull’aumento della tassa di sbarco a Capri

Negli ultimi anni, l’isola di Capri ha affrontato un’enorme sfida: il sovraffollamento turistico. Questo fenomeno, che ha portato migliaia di visitatori ogni giorno sull’isola, ha creato problemi significativi, ma offre anche opportunità interessanti per il futuro.

Capri è da sempre una destinazione turistica ambita. Le sue acque cristalline, le grotte marine e i panorami mozzafiato attirano visitatori da tutto il mondo. Tuttavia, l’aumento esponenziale del turismo ha messo sotto pressione l’isola e la sua comunità locale.

Uno dei principali problemi è la gestione delle masse. Durante la stagione turistica, i sentieri di Capri sono spesso affollati, le strade congestionate e i punti di interesse sovraffollati. Questo non solo crea disagio per i residenti, ma anche un impatto negativo sull’ambiente naturale dell’isola.

Inoltre, l’afflusso turistico ha portato ad un aumento dei prezzi, rendendo l’isola sempre più inaccessibile per molti. I residenti si trovano a dover affrontare costi più alti per beni e servizi di base, mentre molti negozi e attività si sono trasformati in esercizi turistici, a discapito della comunità locale.

Tuttavia, non tutto è negativo. Il turismo è anche una fonte vitale di reddito per Capri. L’industria turistica sostiene l’economia dell’isola e fornisce lavoro a molte persone. Inoltre, il crescente interesse per Capri può essere un’opportunità per promuovere lo sviluppo sostenibile e la conservazione ambientale.

Per affrontare il problema del sovraffollamento turistico è necessaria una gestione più efficace dei flussi turistici che può includere delle limitazioni sul numero di visitatori giornalieri, oppure degli incentivi per visitare l’isola al di fuori della stagione turistica o l’implementazione di tasse turistiche per finanziare progetti di sviluppo sostenibile.

Per trovare una soluzione al momento ha deciso, l’amministrazione comunale ha deciso di rivedere l’importo della tassa di sbarco.

I dettagli sull’aumento

La notizia era nell’aria da tempo, era solo questione di giorni. Proprio in coincidenza dell’arrivo della Pasqua, è stato annunciato un aumento della tassa di sbarco a Capri. L’operazione oltre a fare prevedilmente cassa, nel suo intento mira ad un ampio tentativo di gestire il flusso turistico e di allocare risorse per la manutenzione e il miglioramento dei servizi e delle infrastrutture dell’isola.

Dal 01 aprile al 31 ottobre 2024, tutti i viaggiatori che sbarcheranno sull’isola dovranno versare una tassa pari a 5 Euro, cifra che rappresenta il doppio rispetto a quello che era stato deciso in passato. La delibera della maggiorazione del contributo di sbarco mira a bilanciare le esigenze dei residenti con quelle dei numerosi visitatori.

Impatto previsto del Contributo di sbarco

L’incremento della tassa di sbarco è destinato a generare un gettito maggiore per il comune, contribuendo significativamente alla gestione dei costi associati al mantenimento dell’isola.

La destinazione del gettito del contributo di sbarco secondo le prime stime dovrebbe ammontare a circa 4 milioni di euro che dovranno servire a finanziare, e intervenire focalizzando principalmente l’attenzione al recupero di ecosistemi naturali e del patrimonio archeologico, nonchè attività di educazione ambientale.

Si stima che l’azione in questione possa essere un ottimo deterrente per il turismo di assalto. Guardando i dati, si capisce come durante la stagione estiva, in coincidenza con l’alta stagione ci siano una quantità di visite non facilmente gestibili. L’impressione è quella che tale contributo andrà inizialmente a colpire il turismo “mordi e fuggi” che verrà gravato fortemente da questo balzello.

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La situazione in Italia

Se da un lato la notizia può fare scalpore, dall’altra Capri non è l’unica località italiana a introdurre o a modificare tasse legate al turismo. Ad esempio, Venezia ha introdotto da poco un biglietto di ingresso di 5 euro per i turisti giornalieri, da qualche tempo, si mira a gestire al meglio il fenomeno del turismo mordi e fuggi.

Venezia non è la sola, anche Firenze sta provando ad esplorare soluzioni innovative per il controllo e la regolamentazione dei flussi turistici. Se da un lato si vuole minimizzare la quantità di emissioni, dall’altro l’obiettivoè quello di monitorare il numero dei turisti nella città gigliata.

L’aumento della tassa di sbarco a Capri rappresenta una delle tante strategie adottate in Italia per affrontare le sfide poste dall’overtourism. Queste misure, che a prima vista fanno storcere la bocca a molti, in realtà mirano a far trovare un equilibrio tra accoglienza e sostenibilità.

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