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Turchia Terremoto. Meta turistica nonostante il sisma

La Turchia rimane aperta ai turisti nonostante il terremoto

Turchia terremoto, parole che sono risuonate forti e potenti sui mass media di tutto il mondo. Sono passati oltre sei mesi da quel 06 marzo 2023. Nonostante il sisma l’abbia colpita in maniera grave, a oggi è ancora uno dei paesi più visitati al mondo. Attrae turisti da tutte le latitudini, le rassicurazioni che sono state offerte sembrano avere convinto i viaggiatori.

Facciamo un breve passo indietro per fare chiarezza, la Turchia è uno dei paesi più visitati grazie ai suoi siti storici e culturali. Il sisma ha provocato un vero e proprio disastro; il sudest della nazione è fortemente dissestato, ma è stato fatto l’impossibile se non di più per evitare che il turismo potesse avere una battuta di arresto.

I numeri parlano chiaro, se si pensa che nel 2022, la Turchia ha ospitato oltre 51 milioni di turisti con un indotto in termini economici di oltre 46 miliardi di dollari, circa il 50% in più di quanto raggiunto durante l’anno 2021.

Turchia terremoto

Se dagli uffici del ministero del turismo arrivano numeri confortanti, a poca distanza cosa sta succedendo? Gli effetti devastanti del sisma si stanno ancora trascinando a distanza di oltre 6 mesi dall’accaduto. Il territorio turco e il popolo di quelle zone stanno vivendo un periodo tremendamente difficile a causa del forte sisma che ha colpito l’area al confine con la Siria causando un numero imprecisato morti, con migliaia di persone senza casa e le condizioni climatiche per il prossimo inverno che non faranno altro che peggiorare la situazione.

Peggio di tutti stanno i bambini, visto che sono oltre 850.000 a vivere in condizioni completamente disagiate perché costretti a lasciare le loro case totalmente distrutte. Mancano case, aiuti, medicine.

Secondo i dati più recenti sarebbero oltre 100.000 edifici crollati. Sono tanti quelli che hanno attribuito al governo le principali responsabilità. Tantissimi condoni, leggi create ad Hoc per aggirare regolamenti e norme. Calcoli e stime parlano di oltre 3 milioni di persone che sono state portate in aree più sicure; il 20% di questi pare sia intenzionato a rientrare nelle zone colpite appena possibile.

Terremoto in Turchia

Il mondo non sta a guardare

Come era facilmente prevedibile, il mondo di fronte a questa immane tragedia non è rimasto a guardare. Volete sapere in che modo? Recenti interviste hanno confermato quanto era preannunciato, ossia che l’UE finanzierà sia la ricostruzione turca che quella siriana. Donatori internazionali hanno fatto sapere che hanno contribuito per cifre superiori ai 7 miliardi Euro.

Saranno soldi che non faranno solo ed esclusivamente da supporto teorico, bensì il suo massivo avrà forma concreta, tradotta per ricostruire scuole, ospedali, infrastrutture, e che porterà crescita e lavoro nella regione.

In tantissimi si sono chiesti se la zona di Istanbul o la Cappadocia fossero state colpite dall’epicentro, occorre precisare che tra la capitale della Turchia e la zona terremotata ci sono oltre 900 Km in linea d’aria. Risulta evidente che la città sul Bosforo non ha avuto nessun tipo di impatto dal sisma.

La Turchia in realtà ha estremo bisogno di solidarietà in questo momento e il turismo è una fonte preziosa di aiuto anche economico, sarebbe un ulteriore danno per il paese perdere anche questo.

Con questo post cosa vogliamo dire? Viaggiare in Turchia assolutamente si, ma con un occhio di riguardo alla solidarietà.

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