Pignoletto: Origini Pignoletto DOCG e un assaggio di Tenuta Bonzara

Quando si parla di vino Pignoletto, si fa riferimento a un bianco autoctono le cui radici affondano in un territorio ricco di storia. Le dolci colline che circondano Bologna hanno dato vita a un vitigno capace di esprimere al meglio le caratteristiche del terreno calcareo-argilloso e del clima temperato, mitigato dalle brezze appenniniche.

Tenuta Bonzara, con il suo approccio biologico, restituisce un Pignoletto vibrante e autentico, in cui ogni sorso racconta l’impegno per una viticoltura sostenibile.


Origini Pignoletto DOCG e riconoscimento

Le tracce storiche del Pignoletto risalgono al Medioevo, quando i monaci delle abbazie locali coltivavano viti in piccoli appezzamenti soleggiati. Nel 2011, grazie al disciplinare “Pignoletto dei Colli Bolognesi”, la denominazione ha ottenuto lo status DOCG, imponendo rigidi parametri di produzione: uve 100 % Pignoletto, rese limitate per ettaro e un affinamento minimo di tre mesi sulle fecce in acciaio.

Questo riconoscimento mira a mantenere l’integrità del vitigno e a valorizzare la denominazione, garantendo che ogni vino porti con sé l’autenticità delle origini.


Il territorio: suoli, clima e microclima

I vigneti del Pignoletto si distribuiscono tra i 100 e i 350 metri sul livello del mare, esposti prevalentemente a sud-est. I suoli, composti da marne bianche e argille calcaree, offrono un perfetto drenaggio, mentre l’escursione termica tra il giorno e la notte conserva l’acidità naturale delle uve.

Le brezze che scendono dall’Appennino mitigano le temperature estive, preservando la fragranza aromatica che caratterizza il Pignoletto. In questo contesto, le piante sviluppano un perfetto equilibrio tra zuccheri e acidità, punto di partenza ideale per un vino fresco e sapido.


Profilo organolettico del Pignoletto

Alla vista, il Pignoletto si presenta con un paglierino brillante e riflessi verdognoli. Al naso emergono delicati profumi di fiori bianchi, come acacia e tiglio, accompagnati da sentori fruttati di mela golden e pera Williams, con un tocco agrumato che ricorda il pompelmo rosa.

Al palato, l’acidità vivace è bilanciata da una sapidità minerale, espressione diretta del terroir calcareo, e da una persistenza piacevolmente mandorlata. Grazie all’assenza di tannini evidenti e alla struttura snella, questo bianco si presta sia a un consumo giovane sia a leggere evoluzioni in bottiglia.


Tenuta Bonzara e il Pignoletto biologico

Immersa nei vigneti poco al di sopra del capoluogo emiliano, Tenuta Bonzara ha fatto della viticoltura biologica il proprio vessillo. Qui ogni operazione, dalla potatura invernale alla vendemmia manuale, è pensata per rispettare l’equilibrio naturale. I grappoli sono raccolti a mano in cassette di piccole dimensioni, in modo da minimizzare le rotture degli acini, e portati in cantina in poche ore: un dettaglio che preserva gli aromi più freschi.

Veduta panoramica dei vigneti di Tenuta Bonzara tra le colline verdi, con la cantina in primo piano e un cielo azzurro punteggiato di nuvole.

La fermentazione avviene in vasche d’acciaio a temperatura controllata, utilizzando preferibilmente lieviti indigeni per mantenere viva la caratterizzazione del territorio. Un breve affinamento sulle fecce nobili, con occasionali bâtonnage, conferisce struttura senza sovrapporre la fragranza iniziale.

I comportamenti in linea con il BIO attestano l’assenza di pesticidi di sintesi, l’uso di energie rinnovabili e l’adozione di tecniche per favorire la biodiversità, tra cui la semina di essenze spontanee tra i filari.

Scopri la filosofia e i vini di Tenuta Bonzara sul loro sito ufficiale: bonzara.it


Abbinamenti Pignoletto biologico

Il Pignoletto biologico di Tenuta Bonzara è un compagno versatile a tavola. Nella tradizione emiliana, si accosta con eleganza ai tortellini in brodo, dove la sua acidità stempera la sapidità del ripieno. Per versioni più leggere, un carpaccio di branzino o dei gamberi rossi beneficiano delle note saline e agrumate.

In chiave vegetariana, un risotto agli asparagi con scorza di limone mette in evidenza la componente erbacea, mentre un semifreddo al limone o una crostata di frutta a basso contenuto zuccherino giocano sul contrasto tra dolcezza moderata e vivace acidità.


Conclusioni

Raccontare il Pignoletto attraverso le sue origini Pignoletto DOCG, il profilo organolettico e gli abbinamenti Pignoletto biologico non significa solo descrivere un vino, ma tessere la trama di un territorio e di una visione produttiva.

Grazie a Tenuta Bonzara, il vino Pignoletto si manifesta in tutta la sua freschezza e autenticità, offrendo un’esperienza sensoriale capace di valorizzare piatti tradizionali e proposte creative. 

Check Also

Botti della cantina palazzona di Maggio

Tour e Degustazione Palazzona di Maggio: un’immersione nel Sangiovese Biologico

Scopri il Sangiovese della Palazzona di Maggio La Tenuta Palazzona di Maggio nasce negli anni …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leonardo Pavese C.F. PVSLRD74L21D612F Elisa Grillo C.F. GRRLSE76C66D612G