Villa Gamberaia: dimora storica per eventi
Una volta varcata la soglia del grande cancello che si apre davanti a Villa Gamberaia, dimora storica per eccellenza, una delle tante sopra Settignano, ci troviamo appena fuori Firenze, ti rendi immediatamente conto di essere in un altro pianeta, in un’altra realtà. Parliamo di una bellissima villa con un grande parco monumentale sulla collina antistante Settignano. Si tratta di una ex dimora abitata per un periodo anche da Eleonora Duse. Ci si accorge ben presto di godere di una posizione ottima da cui si ammira tutta Firenze e le colline che la circondano. Intorno a questa come a tante altre dimore storiche: cipressi, vigneti e uliveti..

Per goderla nella sua interezza, va vissuta, non a caso sono molte le persone che la affittano per soggiorni di piacere o eventi. Camminare nei giardini è un vero piacere anche se dobbiamo essere onesti dicendo che la visita della villa si addice perfettamente agli amanti di design e di architettura dei giardini con un perfetto taglio all’italiana.

Parallelo alla villa non si può non notare un lungo prato (lungo oltre trecento metri e largo oltre trenta). E’ fiancheggiato da un alto muro probabilmente sede di tante partite di sport dell’epoca.
Villa Gamberaia Cenni storici
Le più antiche notizie del luogo detto “gamberaja” risalgono alla seconda metà del trecento quando un podere con casa colonica apparteneva alle monache di San Martino a Mensola. Il nome, si riferiva alla presenza di un corso d’acqua dolce dove si pescavano i gamberi. Ala fine del trecento la proprietà fu acquisita da Matteo di Domenico Gamberelli, tra i cui dipendenti spicca la figura di Bernardo detto il Rossellino. Nel 1610, il nuovo proprietario Zanobi Lapi completò la costruzione della villa padronale e ricompose i giardini.

Nei primi del settecento la proprietà estesa, su quasi 100 ettari con una quindicina di case coloniche passò ai marchesi Capponi. Già esistevano molte delle strutture che si ammirano ancora oggi tra cui il viale d’accesso, il bowling green, il gabinetto rustico e la limonaia.
In seguito vennero aggiunti, altri elementi architettonici, statue, fontane e giochi d’acqua, Nell’ottocento, con il frequente passaggio di mano in mano sopraggiunsero anche periodi di abbandono e trascuratezza.

Con l’acquisto della Villa nel 1896 da parte della principessa Giovanna Gliykha, sorella della regina Natalia di Serbia, venne intrapreso una grande, importante opera di restauro. Dopo la seconda guerra mondiale, la villa fu ceduta al Vaticano prima di tornare nuovamente di proprietà privata.